Investire in sterline dopo brexit, cosa cambia

brexitSenza alcun dubbio, la Brexit ha provocato un vero e proprio terremoto nei mercati internazionali. L’uscita della Gran Bretagna dall’Unione europea, infatti, sta generando moltissimi timori e non sono in pochi a temere per il futuro. Una cosa è certa: nonostante il tracollo delle borse dei giorni immediatamente successivi alla Brexit, il mercato si sta stabilizzando anche se la sterlina è comunque costretta a fare i conti con una svalutazione notevole. Ma conviene ancora investire nella sterlina? Di sicuro, le quotazioni della moneta britannica sono scese e le previsioni non lasciano ben sperare. La conseguenza diretta di una simile svalutazione è rappresentata dall’aumento dell’inflazione interna che dovrebbe aggirarsi intorno al 5%. In ogni caso, gli analisti parlano di un periodo di incertezza che dovrebbe durare circa 4 mesi. Trascorso questo periodo, dunque, si potrebbe iniziare ad intravedere all’orizzonte una stabilizzazione. Ovviamente, tutto dipenderà dalle decisioni che verranno prese in Europa. Se, infatti, da una parte, c’è chi spinge per una rapida formalizzazione dell’uscita della Gran Bretagna dall’Unione europea, dall’altra c’è chi tenta di temporeggiare, tenendo i riflettori puntati sugli investimenti a breve termine. Le previsioni a lungo termine, però, sono davvero molto difficili da formulare. Gli scenari sono molto fluidi e con loro lo sono anche i mercati. Per il momento, Bank of England ha deciso di immettere sul mercato 250 miliardi in modo tale da tentare di gestire le incertezze che stanno attanagliando gli investitori. Come è facile immaginare, si tratta solo di una misura tampone finalizzata a fare fronte alla continua svalutazione della sterlina sia nei confronti dell’euro che del dollaro.

Prima della Brexit, una sterlina valeva 1,2987 euro. Adesso, invece, una sterlina vale 1,1967 euro. Insomma, la svalutazione si sta facendo sentire. Identico ragionamento vale anche per il dollaro. Prima della Brexit, una sterlina valeva 1,4694 dollari. Oggi, invece, una sterlina vale 1,3232 dollari. Le politiche monetarie che Bank od England deciderà di mettere in atto nei prossimi mesi saranno a dir poco cruciali. L’idea potrebbe essere quella di un drastico taglio dei tassi di interesse che, per il momento, sono allo 0,5%. Il cosiddetto allentamento monetario, pertanto, potrebbe essere un buon compromesso per arginare la svalutazione della sterlina e per infondere sicurezza sui mercati. Nel caso in cui si dovesse optare per un taglio dei tassi di interesse, a risentirne sarebbero anche i tassi cosiddetti derivati. In questo caso, i long potrebbero apparire molto meno attraenti agli occhi degli investitori. Un’altra opzione potrebbe essere rappresentata dal Quantitative easing che comporterebbe un aumento sostanziale degli asset e genererebbe un concreto rilancio della moneta. Stando alle fonti ufficiali, pare che Bank of England stia mettendo in atto misure volte alla stabilizzazione dei mercati e che nelle prossime due settimane ne darà notizia ai cittadini e, soprattutto, agli investitori internazionali. Un aspetto di cui tenere conto riguarda il fatto che, nonostante i timori iniziali, le borse non sono letteralmente crollate a picco. Al contrario, pare che la Borsa di Londra stia riconquistando terreno. Nessuna fuga di capitali, dunque e, soprattutto, nessuna catastrofe imminente. Investire nella sterlina non solo è possibile ma è ancora molto vantaggioso. Ciò che appare chiaro agli occhi degli investitori più esperti è il fatto che il denaro messo in circolo sui mercati da Bank of England ha consentito di gestire al meglio la crisi almeno nel breve periodo. Insomma, a questo punto la cautela è d’obbligo.

Prima di investire nelle monete, è necessario analizzare bene i mercati e riflettere in maniera approfondita in merito soprattutto alle scelte politiche che verranno messe in atto dal governo britannico. Ad esse, infatti, è legata a doppio filo la sorte della sterlina. La fluttuazione della sterlina è fisiologica e con essa lo sono gli investimenti. Per tale ragione, si consiglia di analizzare con scrupolosità tutti i possibili scenari e di informarsi in merito alle decisioni prese sia dal governo della City che dall’Unione europea. I finanzieri più audaci, infine, potranno giovare notevolmente dell’attuale aumento di liquidità e c’è da scommettere che non saranno in pochi a decidere di investire proprio in queste settimane. In sintesi, la situazione post-Brexit è ancora troppo articolata per poter essere immortalata ma gli spazi per investire continuano ad essere molti.